Andrà in scena SABATO 23 MARZO, alle ore 19:30, presso il TEATRO COMUNALE DI NARD0’ in Corso Vittorio Emanuele II, lo spettacolo dal titolo STABANT MATRES, di Deborah De Blasi.
Davide Greco, primo violino; Gabriella Manca, secondo violino; Ennio Coluccia, Viola; e Salvatore Minutello, violoncello; Katia Torsello, organo e Deborah De Blasi, canto e voce recitante animeranno questo significativo spettacolo che in cui si celebrazione la donna. La musica dello “Stabat Mater” di A. Vivaldi si intreccerà con le parole che delineeranno varie figure di donne vittime di guerra, di violenza, di ingiustizia. Donne coraggiose, donne vere, donne che lasciano un segno nella storia. Tra di loro anche La Donna, la Vergine Maria.
“Parole facili, sensazioni pure: di questo è fatto lo Stabat Mater RW 621 di Antonio Vivaldi, attraverso il quale lo straordinario musicista italiano ha voluto interpretare un testo tanto antico quanto attuale.
La Vergine Maria piange ai piedi di suo Figlio ingiustamente vilipeso ed ucciso, un atto innaturale, cui nessuna madre è preparata, cui nessuna madre si assoggetta, neanche La Madre. E le sue lacrime sgorgano come fonte salata di un dolore eterno ed inesauribile.
Lo spettacolo-concerto STABANT MATRES crea un ideale ed ancor più significativo legame fra La Madre e le madri, fra la Donna e le donne, che nel corso dei millenni hanno rappresentato, con il loro dolore, l’innaturalità della morte di un figlio fra le loro braccia. Viaggiando fra le pagine delle cronache e delle testimonianze dirette dei genocidi del ‘900 e del primo ventennio del nuovo millennio, ancor più e sempre di più si viene a contatto con la politica, si comprende come sia illogico ciò che queste donne hanno subito e di quanto sia folle, troppo spesso, l’agire umano.
Lo Stabat Mater, nella sua drammaticità, ancora oggi riesce a manipolare questi eventi moderni e contemporanei, compenetrandoli e traducendoli, come fosse stato scritto per il popolo curdo o per quello siriano, per quello italiano…o per quello ucraino.
Musica dell’anima e parole del cuore per un brano che farà da filo d’Arianna lungo la narrazione di testimonianze vere, purtroppo, di donne/madri dolenti, sì, ma mai dome”.
GIUSEPPE SPENGA
