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SETTANTAMILA EURO PER LA FOGNA ASSO SONO RISIBILI. PROBLEMI IRRISOLTI E CHIACCHIERE

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La grancassa propagandistica dell’amministrazione Mellone e, segnatamente quella del suo assessore Natalizio, suona le trombe per annunciare l’arrivo di 70mila euro per la manutenzione del canale Asso nel Tratto di Nardò. 
Si strombazza che i fondi andranno a mitigare il rischio idraulico nel quadro di un progetto pomposamente definito “contratto di fiume”.

Nella realtà tutti, e specie gli abitanti del quartiere attraversato, sanno che il torrente Asso è una cloaca o fogna a cielo aperto che trasporta gli scarichi fognari di numerosi comuni del Salento fino all’inghiottitoio naturale della Vora delle Colucce.

Acque di fogna di cui non si conosce il reale grado di depurazione con cui vengono versati nell’Asso. Quindi il primo e più pericoloso rischio è quello igienico sanitario ed ambientale di una quasi-fogna a cielo aperto che traversa un quartiere densamente abitato, quello intorno al campo sportivo fino a San Gerardo, della città.

La regione Puglia approvò, nella consigliatura dal 2005 al 2010, un nuovo tracciato dell’Asso per fare passare il maleodorante torrente ad una maggiore distanza dall’abitato di Nardò. Successivamente fu effettuato uno scavo importante che ha tracciato il nuovo percorso del torrente quasi a ridosso della zona industriale e quindi lontano dalle case dei cittadini. Il nuovo canale è stato completato e poi abbandonato senza che nessuno abbia sollecitato o si sia adoperato per convogliare l’Asso nel nuovo alveo.

E  l’amministrazione Mellone, pur vantando un rapporto privilegiatissimo col presidente della giunta regionale, non ha mosso un dito in questi cinque anni per dirottare le fetide acque dell’Asso nel nuovo tracciato. Neanche dell’assessore Natalizio, che sbandiera sempre ai quattro venti le sue importanti entrature baresi, si conosce un sia pur minimo intervento per l’utilizzo del nuovo canale.

Quindi hanno fatto quello che hanno fatto quelli che li hanno preceduti: NULLA!

Sappiamo perfettamente che la competenza non è comunale ma chi vanta rapporti strettissimi con la Regione e con chi la governa, ufficialmente o ufficiosamente, avrebbe dovuto effettuare una continua azione di pressione per allontanare dall’abitato cittadino un gravissimo rischio ambientale ed ecologico. 

Quando poi, a poche centinaia di metri dal canale e dai suoi problemi irrisolti si pubblicizza la nascita di un altro parchetto urbano (chi lo frequenterà in estate verrà dotato di zampironi?)  si ha la conferma dell’assenza di logica e del vento di vuota propaganda che appesta il clima cittadino.

L’inquinamento del Canale Asso che va a finire dritto dritto in mare fa il paio con la condotta a mare con il divieto di balneazione all’altezza di Torre Inserraglio e disegna un quadro tutt’altro che roseo. L’espressione “Scarico zero” è  impropria e insieme con il riuso in agricoltura pare ancora oggi una chimera. 

Ma la propaganda di Mellone e Natalizio questa è: senso di vuoto, problemi irrisolti e chiacchiere.

Giancarlo Marinaci
Vice presidente del Consiglio comunale

Consiglio Comunale di Nardò

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