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L’OPPOSIZIONE CHIEDE UN CONSIGLIO COMUNALE PER DIRE NO AL MEGA IMPIANTO PER I RIFIUTI A PENDINELLO

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Un Consiglio Comunale monotematico e una delibera per affermare la contrarietà del Comune di Nardò alla realizzazione di un mega impianto di compostaggio da 60.000 tonnellate in località Pendinello, voluto da Mellone e i suoi. E’ questa la proposta depositata questo pomeriggio in Comune dai Consiglieri Comunali di opposizione. Firma anche Antonio Vaglio, vice Presidente del Consiglio Comunale e già Sindaco della Città (fu Vaglio a condurre la battaglia per la cessazione dell’attività della discarica di Castellino). Sono sette, dunque, le firme di un documento dell’opposizione. E’ la prima volta che si raggiunge effettivamente questo numero su un documento unitario: Siciliano, Piccione, Mita, My, Marinaci, Falangone e Vaglio, appunto.

“In questi giorni – affermano i Consiglieri Comunali di opposizione – una lettera carica a chiacchiere a firma del Sindaco Mellone, inviata in alcune case dei neretini contestualmente alla bolletta sui rifiuti, ci comunica, ancora una volta, la crescente volontà dei signori di palazzo di voler appioppare al nostro territorio l’ormai noto mega impianto di compostaggio in località Pendinello, a due passi dalla suggestiva marina di S. Isidoro.

L’impianto per il trattamento dei rifiuti che Mellone e i suoi intendono realizzare ha una portata enorme, tra le 55.000 e le 60.000 tonnellate. Un fabbisogno utile a sobbarcarsi i rifiuti organici di oltre la metà dei Comuni della Provincia. Oltre al danno, la beffa. Perché il sito individuato da questi incoscienti è quello di una ex discarica (Pendinello), ora bonificata dopo lunghi anni. In pratica vogliono riposizionare un impianto di rifiuti su un pezzo di territorio che ha ricevuto, per lungo tempo, tonnellate e tonnellate di rifiuti. A ciò si aggiunga la delibera di Consiglio Comunale n 25 del 13/06/2006 che stabiliva ‘di manifestare con fermezza l’indisponibilità della Città di Nardò alla realizzazione di ulteriori impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti nel Comune di Nardò’.

Se Mellone e i suoi intendono indire il referendum per consultare i cittadini in merito alla volontà di rendere della nostra Città il ricettacolo dei rifiuti organici di mezza Provincia, lo facciano quanto prima. Nardò ha una cicatrice indelebile sulla sua pelle chiamata Castellino. Noi daremo battaglia, casa per casa, strada per strada. Il nostro territorio – concludono i Consiglieri di opposizione – non è a servizio né dei Comuni circostanti. né dell’incapacità di governare di Mellone e i suoi amici.”

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