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STORIA DELL’ISTITUTO – L’EDIFICIO SCOLASTICO…LA NOSTRA SCUOLA 1901-2023

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Oggi la prima puntata a cura di Mariella Adamo.

L’ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 1 di Nardò-Le è presente sul territorio da oltre un secolo. La sua storia si intreccia con quella del popolo neretino, diventando strumento per l’affermazione dei diritti e dell’emancipazione dei costumi dei cittadini, al fine di debellare l’analfabetismo e condividere i valori umani, sociali e culturali esistenti nella città.

In occasione dell’avvio dei lavori, previsti dal progetto di riqualificazione di Piazza Umberto, varato dalla Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Pippi Mellone, è doveroso ricostruire la storia dell’Edificio Scolastico sito nella piazza.

Uno spaccato storico dagli inizi del ‘900 ad oggi, che permette di  scoprire eventi e curiosità e ricordare il cammino lungo, lento, faticoso, irto di ostacoli, disagi e miseria percorso dalla scuola  per poter  raggiungere l’ attuale stato di autonomia.

La storia dell’Edificio Scolastico sarà suddivisa in tre parti, pubblicate con una cadenza settimanale.

In Italia la Scuola Elementare Pubblica aperta a tutti, nacque con la legge Casati del 13 Novembre 1859, n. 3725, che affidò allo Stato la normativa e la gestione della scuola pubblica e permise ai privati la fondazione e la gestione di Istituti, senza però la possibilità di emettere diplomi e/o certificazioni. In questo periodo l’istruzione elementare divenne gratuita, obbligatoria solamente per i primi due anni su 4, ma presente solo nelle città aventi oltre 4.000 abitanti o

Sedi di Istituti di Istruzione Secondaria.

Il 15 luglio 1877 venne promulgata la Legge Coppino, che elevò da due a tre gli anni di obbligo scolastico per fanciulli e fanciulle, imponendo alla fine del biennio un anno di corso serale o festivo e introdusse delle sanzioni per le famiglie che disattendevano all’obbligo.

Tale legge è ritenuta importantissima per l’istruzione italiana in quanto contribuì ad innalzare il tasso di alfabetizzazione.

I nuovi programmi per le scuole elementari furono approvati con il decreto 29 Novembre 1894. Umberto I, Re d’Italia, accolse il nuovo Regolamento generale per l’istruzione elementare, redatto dal Ministro G. Baccelli con R.D.n.623 del 9 ottobre 1985.

Il 23 febbraio 1902 il Consiglio Comunale di Nardò istituì la Direzione Didattica delle Scuole Elementari e stilò il regolamento per la sua attuazione. Il Consiglio provinciale Scolastico, nell’adunanza del 1° ottobre 1903, nominò il signor Consiglio Michele Alfredo Direttore Didattico delle Scuole Elementari maschili e femminili di Nardò, per la durata del triennio 1903-1906 e con lo stipendio legale di 1.100 lire annue.

Regolamento Speciale per la direzione Didattica per le Scuole elementari di Nardò 1902

Nomina del Direttore Consiglio Michele Alfredo 1903

Nel 1904 la Legge Orlando estese l’obbligo scolastico fino ai 12 anni ed obbligò i Comuni ad istituire Istituti Elementari almeno fino alla quarta classe.

La legge Daneo-Credaro del 1911 portò alla statalizzazione delle scuole elementari, fino a quel momento gestite dai Comuni, seguita nel 1923 dalla riforma Gentile, che venne promulgata durante il Governo Mussolini. Una scuola comunale che divenne statale e tra mille difficoltà si impegnò, con una costante azione educativa e didattica, a debellare l’analfabetismo.

La  Riforma Gentile riordinò i cicli scolastici:

-Scuola Materna: della durata di 3 anni (non obbligatoria);

-Scuola Media inferiore (ovvero la scuola elementare) della durata di 5 anni;

-Scuola Media superiore della durata di tre anni;

-liceo classico, della durata di 3 anni; liceo scientifico, della durata di 4 anni; istituto tecnico, conservatorio e istituto magistrale, della durata di 3/4 anni.

Questa riforma convalidò l’obbligatorietà scolastica fino a quattordici anni.

Nel 1928 venne istituita la Scuola di avviamento professionale che, dopo la scuola elementare, introduceva i ragazzi al mondo del lavoro

o agli Istituti Tecnici.

A Nardò, fino al 1935, la Scuola Elementare non aveva ancora una sede fissa. Era provvisoriamente ubicata nei locali: Via Duomo, S. Domenico, Chiostro del Carmine, Via San Giovanni, Vico Verna leone, Vecchio Seminario-Piazza Pio XI, Ospedale Vecchio, Via Rosario, Via S. Angelo.

Le prime sedi

Il Consiglio Comunale del 28 marzo 1901, presieduto dal sindaco Benedetto Vetere, deliberò l’appalto-concorso per la costruzione di un edificio scolastico.

La Giunta Municipale del 21 novembre 1901 propose come zona dove far sorgere l’edificio scolastico, contrada “Piazza Umberto I”.

Il 20 dicembre 1901 l’ ing. Giovanni Marzano stilò la perizia del suolo di mq 5.700, sito nella suddetta contrada.

Successivamente il Comune acquistò il terreno dal Comm. Avv. Giovanni Zuccaro.

Il Consiglio Comunale del 30 Ottobre 1902, presieduto dal sindaco Oronzo Saetta, deliberò l’avvio dei lavori.

Nel 1908, durante gli scavi, per la costruzione dell’Edificio Scolastico, fu rinvenuto un importante reperto di epoca Romana: un frammento di statua, tradizionalmente integra ma andata distrutta o forse rubata durante il ritrovamento, molto probabilmente risalente al “municipium”. Il frammento in marmo bianco, alto cm. 72, riproduce le gambe di una figura femminile seduta. Secondo gli esperti rappresenterebbe Livia Drusilla Augusta, ultima moglie di Ottaviano Augusto, imperatore di Roma, e madre di Tiberio. Divinizzata dall’imperatore Claudio nel 42 d.C. Il suo culto fu rafforzato dall’identificazione con la dea Cibele o Cerere, divinità della fertilità dei campi e dei raccolti. Il frammento, per molti anni, è stato esposto nella Biblioteca comunale Vergari, ma  dal 24  marzo 2018  è esposto nel Museo della Città  e del Territorio. Il ritrovamento  ha messo in evidenza  le tracce delle frequentazioni lasciate dai Romani nel territorio neretino.

Il Consiglio Comunale dell’8 Luglio 1914, presieduto dal sindaco Vincenzo Arachi, sollecitò i lavori.

Nel 1928 ebbe inizio la costruzione dell’Edificio Scolastico.

L’ing. Salvatore Cosentino stilò il progetto definitivo dell’attuale Edificio Scolastico (1931). Il 12 febbraio 1932 il Podestà del Comune di Nardò prof. Angelo Onorato, l’ing. Giovanni Coppola e l’appaltatore Oronzo Monteduro alla presenza del Segretario Comunale, si riunirono per redigere il contratto di appalto per il completamento  dei lavori relativi al progetto stilato dall’ ing. Salvatore Cosentino.

L’appaltatore Oronzo Monteduro era di Sannicola, ma assunse molte maestranze locali fra cui il maestro d’arte Nino De Vitis, che eseguì i pregevoli intagli e le sculture dell’Edificio. Durante la costruzione si verificarono dei gravi incidenti, che  causarono la morte degli  operai Michele Presicce, Salvatore Patera e Nicola Murra. I lavori terminarono il 28 giugno 1933. Alla fine il fabbricato si presentava architettonicamente studiato dal punto di vista artistico, elevato su due livelli, con ampie finestre, due balconate, un seminterrato, un cortile esterno e uno interno. Un edificio bello, solido, saldo nelle fondamenta e pulito nelle geometrie. La monumentale costruzione dal 1933 è il simbolo dell’istruzione per i neretini tanto da meritarsi l’appellativo di “Edificio Scolastico”.

Perizia del suolo ing. Giovanni Marzano

Progetto ing. Salvatore Cosentino

Edificio Scolastico in costruzione

Statua di Cibele o Cerere, ma probabilmente di Livia Augusta

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