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IL CANDIDATO SINDACO PIERPAOLO LOSAVIO: “MI SCHIERO AL FIANCO DI CHI HA DENUNCIATO LE FIRME FALSE”

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LOSAVIO: “SOLIDARIETÀ A MACCAGNANO, PRANZO, ZACÀ E RAGANATO

Nella giornata di martedì 16 marzo il candidato sindaco a Nardò Pierpaolo Losavio ha voluto esprimersi sulla spinosa questione “firme false” che da alcuni giorni infiamma il dibattito in città. Il biologo in corsa per Palazzo Personé si è espresso con la sua viva voce direttamente dalla pagina Facebook che sostiene la propria candidatura.

“Ho seguito con grande attenzione la vicenda relativa alle firme false apparsa sulla stampa locale e relativa alle elezioni che nel 2016 hanno portato Mellone a diventare Sindaco di Nardò. Facendo una piccola cronistoria – ricostruisce Losavio – si evince che la notizia nasce da una lettera apocrifa recapitata lo scorso ottobre a due consiglieri di opposizione, informati del fatto che diverse firme apposte sui moduli per la sottoscrizione di adesione ed accettazione della candidatura a consigliere comunale in alcune liste della coalizione di Mellone non sarebbero state apposte dai candidati, ma nonostante questo, autenticate.

“Affermazioni gravissime – afferma Losavio – che hanno indotto i due consiglieri comunali a riferire tutto al Comando della Guardia di Finanza di Gallipoli e i quattro candidati, venuti a conoscenza del fatto, alla Procura della Repubblica, presentando l’esposto-denuncia. Ma da quanto risulta – sottolinea il medico – anche altri candidati nelle liste di Mellone del 2016 che non si sono voluti esporre, hanno chiesto alla sub-commissione elettore circondariale copia conforme dei moduli di sottoscrizione della candidatura delle amministrative del 2016, riscontrando che le firme erano state contraffatte”.

Ciò che preme, per il candidato sindaco, è la vicinanza e la solidarietà ai quattro interessati: “Paolo Arturo Maccagnano, Carlo Pranzo, Giuseppe Zacà e Stefania Raganato non hanno accusato nessuno; hanno sottoscritto convintamente la loro candidatura a favore di Mellone; ma le firme riscontrate non erano le loro. Cosa è successo? I moduli sottoscritti per la presentazione delle candidature non erano conformi alle norme? Probabile! In tal caso si sarebbero dovuti compilare nuovi moduli, richiamare tutti i candidati delle liste incriminate, richiedere le nuove firme ed autenticarle. Così come prevede la legge!”

“Chi ha provveduto ad eseguire tutte queste operazioni? – si chiede Losavio – “Chi ha ricompilato le adesioni su muovi moduli, questa volta conformi alla legge? Chi ha autenticato le nuove adesioni apponendo la firma dell’allora consigliere comunale Giuseppe Mellone? Chi ha apposto il timbro recante il nome di Giuseppe Mellone? Ma la cosa più strana – sottolinea – perché non sono stati richiamati i candidati interessati? Su queste domande sono chiamati a fare chiarezza i Giudici incaricati dalla Procura. Non spetta a noi. Conoscendo personalmente i quattro che hanno prodotto denuncia alla Procura e conoscendo la loro integrità morale ed intellettuale, non posso che essere vicino agli amici Paolo, Carlo, Giuseppe e Stefania e combattere con loro per la ricerca della verità”.

Losavio si dice critico con i toni e i contenuti con cui il primo cittadino ha trattato la questione: “Una riflessione va fatta sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Sindaco Mellone, dichiarazioni scomposte, di cattivo gusto e inadeguate al ruolo che riveste, dichiarazioni che lo spingono a replicare in maniera inadeguata all’unico consigliere comunale eletto, Paolo Arturo Maccagnano, dicendo che ‘Casualmente giusto dopo essere uscito dalla maggioranza ed essere stato “trombato” dalla presidenza dell’ASI, carica per la quale era incompatibile’.”

“Sindaco Mellone – conclude il competitor per il governo della città – lei ha affermato che i falsi sono coloro che ti hanno calunniato e che provvederai a querelarli. Sono sicuro che non lo farai, il tuo è il solito bluff per imbonire coloro i quali ti danno ancora credito. Un credito che si sta esaurendo. L’auspicio – chiosa – è che il Giudice per le indagini Preliminari incaricato faccia chiarezza nel più breve tempo possibile e che si possa continuare la campagna elettorale in un clima di serenità, trasparenza e legalità ed in cui i dubbi e le ombre su atti illegittimi siano completamente chiariti. A noi non interessano le conclusioni cui giungerà la magistratura: Nardò non è una città che merita questo! Il mio intervento vuole essere di vicinanza e solidarietà per le persone che con forza e coraggio pensano che Nardò non meriti di salire alla ribalta delle cronache per fatti di tale miseria. Nei prossimi giorni presenteremo il nostro programma per la città”.

Pierpaolo Losavio – Candidato Sindaco a Nardò

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