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mercoledì, Marzo 27, 2024
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TURISMO, CRESCITA STRAORDINARIA DI PRESENZE IN BASSA E MEDIA STAGIONE

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Destagionalizzazione, i numeri parlano chiaro: i turisti scelgono volentieri Nardò e il suo territorio in bassa e media stagione, cioè anche lontano dal segmento tradizionale di luglio e agosto. Lo certifica il consueto report annuale dell’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica che ha rilevato il flusso delle persone transitate dal sedile di piazza Salandra nel periodo tra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2018. I visitatori che hanno interpellato lo Iat per richieste o informazioni (e che sono stati intervistati e “schedati” dagli operatori dell’ufficio) sono stati circa 25 mila, un dato superiore del 12% rispetto allo stesso periodo del 2017 e rilevato per difetto, perché lo Iat non riesce a censire completamente il flusso dei visitatori per ragioni organizzative e di sovraffollamento. Infatti, se si fa riferimento alla distribuzione di mappe e cartine emerge che non meno di 50 mila persone abbiano fatto accesso nello Iat. Cifre che ovviamente non hanno un valore assoluto ed esaustivo, ma sono un indicatore importantissimo delle tendenze e dello stato di salute del turismo neretino.

Il dato probabilmente più interessante è quello relativo alla distribuzione temporale delle presenze, con aumenti dell’88% a maggio, del 150% a giugno e del 350% a ottobre, rispetto agli stessi mesi del 2017. Crescono nettamente dunque i visitatori che preferiscono Nardò in primavera e autunno, complice anche l’allungamento dei servizi di accoglienza, informazione e mobilità offerti quest’anno dallo Iat sino al primo weekend di novembre.

I visitatori sono per un 61% provenienti dall’Italia e per il restante 39% dall’estero. I primi arrivano soprattutto da Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, Piemonte e Puglia (con un picco significativo dalla provincia di Bari), cioè una prevalenza chiara di basi di partenza collegate con volo diretto da e per l’aeroporto di Brindisi. Gli stranieri arrivano soprattutto da Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Olanda, Belgio e Svizzera. C’è anche un 3% di persone provenienti dagli Stati Uniti. Anche in questo caso “pesa” il collegamento aereo diretto di Parigi Beauvais con l’aeroporto di Brindisi.

L’altro dato estremamente interessante è che dei turisti “schedati” quelli che hanno alloggiato a Nardò sono il 21% (cioè uno su cinque), mentre gli altri in gran parte a Lecce, Gallipoli, Porto Cesareo, Otranto e la costa jonica meridionale.

In generale, in bassa e media stagione c’è una prevalenza di turisti stranieri e di gruppi organizzati italiani che alloggiano in b&b e hotel, quasi sempre di mezza età, senza bambini al seguito, amanti della natura, del cicloturismo, interessati all’architettura, all’arte e agli eventi della tradizione. In alta stagione c’è una leggera prevalenza di turisti italiani che alloggiano presso villaggi turistici, residence o appartamenti lungo la costa o in b&b dell’entroterra, di tutte le età, spesso con famiglia o in piccoli gruppi di coetanei, amanti del mare e in cerca di itinerari enogastronomici, di eventi folkloristici, di ristoranti ed escursioni.

Per quanto riguarda i feedback, Nardò rimane una conferma dal punto di vista dell’interesse storico-culturale, grazie ai suoi apprezzatissimi monumenti. Piacciono il decoro del centro storico, lo spirito di accoglienza dei residenti, l’ottimo rapporto qualità/prezzo di una buona parte dell’offerta ristorativa, la programmazione di eventi estivi e il livello delle strutture ricettive. Sempre più visitatori, inoltre, inseriscono Nardò e il suo territorio tra le tappe obbligate dei loro tour (e quindi non più come meta occasionale e imprevista). Riscontri molto positivi per i servizi di noleggio biciclette, visite guidate, escursioni, per il servizio di ape calessino con audioguida a bordo e per le escursioni in barca. Una preferenza particolare per le marine (viabilità, presenza di esercizi ristorativi, stabilimenti balneari, fruibilità balneare della costa rocciosa e organizzazione degli spazi urbani e stradali) e per il parco di Portoselvaggio (contesto naturale, servizi di mobilità sostenibile, organizzazione degli spazi, pulizia e raccolta rifiuti, personale, parcheggi).

I punti dolenti sono i collegamenti con il resto del Salento (Salento in Bus non transita nel centro città, treni e autobus offrono cambi scomodi e tempi inadeguati) e il collegamento tra la città e le marine. A parte Santa Caterina e Santa Maria al Bagno, infatti, non sono collegati Porto Selvaggio, Sant’Isidoro e Quattro Colonne. Lamentele si sono registrate anche per la fruibilità dei monumenti e chiese (aperti in orari e giorni stabiliti con Chiese Aperte e privi di pedane per persone con disabilità), per la chiusura del Teatro, per la difficoltà a identificare i percorsi ciclabili.

“Per la prima volta – dichiara il sindaco Pippi Mellonepossiamo parlare di concreta destagionalizzazione, con numeri alla mano. Nessuna vuota formula, né abusata retorica sul tema. Il report dice che l’appeal del territorio è cresciuto, che in bassa stagione Nardò è una meta particolarmente gradita, che i servizi e l’accoglienza funzionano. Non mancano i margini di miglioramento ed è a quelli che dobbiamo puntare. Una cosa su tutte, dobbiamo convincere le persone non solo a visitare Nardò, ma a ad alloggiare nelle nostre strutture, che stanno aumentando e stanno accrescendo il loro livello grazie agli investimenti di imprenditori qualificati. Sul turismo lavoriamo ogni giorno dell’anno, programmando, facendo scelte a media e lunga scadenza, puntando sulla qualità e professionalità. Dall’estate del 2016 a oggi abbiamo fatto un passo in avanti straordinario”.

“Il report dello Iat – aggiunge l’assessore al Turismo Giulia Puglia – è un documento molto utile per lavorare sugli indirizzi dell’attività di accoglienza, per differenziare le iniziative per tipologia di pubblico, per pilotare le attività di marketing turistico e le campagne pubblicitarie, per confezionare in generale un’offerta sempre più appetibile. E inevitabilmente per correggere quello che non va. Anche se il problema più grosso restano i collegamenti extraurbani, sui quali il Salento è in una situazione di ritardo imbarazzante che penalizza tutti. Ne facciamo tesoro insieme al positivo confronto che faccio ogni giorno con gli operatori del settore, che sono molto soddisfatti. Nardò si conferma una meta di qualità, che piace a visitatori innamorati della cultura, della storia e dell’ambiente. Fa molto piacere che il lavoro svolto dia riscontri concreti nei numeri delle presenze e nel gradimento dei servizi”.

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