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IL “NUOVO” PALAZZO DI CITTA’, UN’OPERA INCOMPIUTA DA DEMOLIRE O DA RECUPERARE ?

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L’ Amministrazione Comunale ed il sindaco Mellone a corto di idee, proposte e progetti ambiziosi ed anche per consolidare la sua costante azione di ricerca del consenso attraverso una sfacciata ed impattante azione propagandistica ha deciso di abbattere un’opera incompiuta i cui lavori costeranno tanto quanto è costato per costruire l’intero manufatto.

Risulterebbe più utile ed economicamente più vantaggioso se l’attuale governo della Città, considerate le abbondanti risorse di cui dispone, al contrario delle  precedenti,  elaborasse un qualificato e lungimirante progetto di recupero della parte buona della struttura abbattendo solo la parte compromessa ed in contrasto con una illuminata riqualificazione dell’area e destinando la parte restante a contenitore culturale ed uffici a servizio del parco previsto dal PRG.

La parte di  fabbricato non compromesso ed i  terreni, già di proprietà comunale, che complessivamente contano una superficie di oltre 25000 metri quadrati potrebbero essere oggetto di un ambizioso progetto unitario che oltre a riqualificare l’area dell’Incoronata doterebbe quella parte della città di un parco verde attrezzato, di un contenitore culturale fruibile per i ragazzi e le famiglie del quartiere e da nuovi e tecnologicamente attrezzati uffici e servizi d’interesse collettivo che  la città non ha e di cui ha estremo bisogno.

Lo sviluppo della città oggi dipende dalla capacità di reinventare l’uso degli spazi mettendo a sistema interessi ed opportunità di diversa natura. La demolizione di un’opera che è stata costruita con i soldi dei cittadini al solo fine di mostrare sprezzo sul passato  oltre a rappresentare un danno erariale e patrimoniale mette in luce i limiti e l’incapacità di un governo cittadino  che manca di  lungimiranza e di strategie utili alla crescita urbana ed economica della città.

Di fronte ai cambiamenti sociali, economici e culturali in atto la città è chiamata a modificarsi e riorganizzare secondo nuovi principi e nuove logiche di sviluppo. Gli spazi ed gli immobili in disuso o degradati devono essere ripensati come opportunità per realizzare nuove sinergie tra pubblico, privato e sociale. Distruggere è facile, costruire è difficile. 

Rino Dell’Anna

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