Componimento a cura di Federica Marzano.
Osservare il dolore altrui è come specchiarsi in frammenti di sé: in ogni anima smarrita si riflette la nostra stessa fragilità. In queste righe prende voce il tormento di coloro che cercano di liberarsi, ma restano imprigionati nella propria ombra.
Osservando
Con sollievo e rammarico mi accorsi che vi erano altre anime perse, in questo mondo così grande e pieno d’insidie.
Anime traghettate da Caronte.
Elle duellano con la propria dicotomia multipla, rappresentata da sfumature capricciose di un puzzle confuso che vuol disegnare qualcosa di giusto, ma i pezzi non s’incastrano mai.
Elle intraprendono vie, l’una contraddittoria all’altra.
Elle aspirano alla pace, ma danzano con la guerra.
Elle si voltano indietro contemplando un passato infernale, mentre vagano per il paradiso.
Elle desiderano liberarsi da loro stesse. Dagli uomini ingiusti e dal mondo tutto.