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AMBULATORI, TAC, SALE OPERATORIE, NARDÒ “RICHIAMA” I VERTICI DELLA SANITÀ

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Il Consiglio comunale “richiama” i vertici della sanità in Puglia sulle criticità dei servizi sanitari e ambulatoriali del presidio territoriale di assistenza dell’ex ospedale di Nardò. Nella seduta di questa mattina, che si è tenuta insolitamente nella sala “Capone” della sede comunale di via Falcone (a causa della momentanea interdizione all’utilizzo della sala consiliare “Renata Fonte” al castello), l’assise ha votato all’unanimità dei 19 consiglieri presenti una delibera che impegna la Regione Puglia, la Asl Lecce e il Dipartimento regionale Politiche della Salute su un pacchetto di punti che rappresentano altrettante necessità sui servizi del distretto.

Nello specifico, il Consiglio chiede formalmente “il mantenimento del presidio di assistenza sanitaria territoriale per urgenze non differibili e per codici minori, considerando la necessità dei cittadini di rivolgersi a tale servizio nelle situazioni in cui non è disponibile il servizio di continuità assistenziale”.

Chiede, inoltre, “l’incremento delle ore di specialistica ambulatoriale, specificamente nei settori dedicati alle cronicità (cardiologi, diabetologia, reumatologia, pneumologia, urologia, ortopedia), al fine di garantire la presa in carico di pazienti con patologie croniche e la continuità assistenziale”. Un’altra richiesta è quella relativa alla creazione dei presupposti “affinché i medici di continuità assistenziale distrettuale e i medici di medicina generale possono interfacciarsi direttamente con gli specialisti ambulatoriali presenti in contemporanea al loro servizio allo scopo di ottenere una consulenza specialistica, in casi selezionati, onde evitare che il paziente venga indirizzato al pronto soccorso ospedaliero per casi gestibili dal PTA di Nardò”.

L’assise ha chiesto ancora la messa in funzione della nuova TAC, già ubicata presso il PTA, il pieno e costante funzionamento delle sale operatorie di day surgery/day service di oculistica ed ortopedia per gli interventi previsti, il funzionamento per tre giorni a settimana dell’unità di raccolta sangue allo scopo di consentire agli oltre 2500 donatori registrati a Nardò di poter donare senza lungaggini d’attesa nelle poche giornate attualmente previste. Quindi, “ogni altra iniziativa utile al potenziamento dell’offerta sanitaria all’interno della struttura dell’ex ospedale”.

La seduta odierna, richiesta dai consiglieri d’opposizione e vagliata nel corso di diverse sedute di commissione, ha visto la partecipazione dei componenti del Comitato cittadino per la difesa del distretto socio-sanitario e del direttore del distretto sanitario di Nardò Valerio Aprile. Da quest’ultimo sono arrivate precise rassicurazioni circa il potenziamento dei servizi.

“Non so, in verità, in che modo la politica possa intervenire su queste questioni – ha esordito – ma è importante sottolineare che il decremento dell’attività distrettuale non è dovuto al disimpegno della direzione strategica, ma a una carenza di organico e di personale. Non abbiamo medici disponibili a lavorare in una struttura pubblica, soprattutto in alcune branche specialistiche. Questo ci costringe a lavorare con quello che abbiamo. Posso dire, però, che l’evoluzione che il distretto avrà sarà positiva, visto che sono in corso i lavori sulla nuova Tac ad alta definizione (che avremo entro 30/40 giorni), che abbiamo fatto arrivare un nuovo colposcopio e che stiamo risanando tutto l’immobile. Che, vi ricordo, è una struttura vecchia e quindi molti requisiti non li ha, per esempio in relazione alle sale chirurgiche. Abbiamo messo a bando 30 ore per un anestesista (soprattutto per gli interventi sulla cataratta, ma non solo) e 6 ore di chirurgia generale. Stiamo scrivendo un protocollo per il recupero di un day-service diabetologico e avremo una dermatologa in mobilità. Infine, pensiamo di avere una casa di comunità all’interno del nostro Pta, per la quale abbiamo già individuato un’area.

Chiedo l’aiuto a tutti – è stato l’appello di Valerio Aprile – alla politica e alla comunità cittadina, di confrontarsi con la realtà. Se manca il medico anestesista, sono costretto ad interrompere quella attività. Su questi aspetti dobbiamo riflettere tutti. Il nostro impegno sarà totale, è chiaro. Non c’è alcuna idea di declassare il distretto, anzi il contrario. Con il supporto della direzione strategica aziendale. Mi sento dunque, in tutta onestà, di poter tranquillizzare i cittadini di Nardò e di tutto il distretto”.
La delibera odierna sarà inviata al Presidente della Regione Puglia e all’Assessore alle Politiche della Salute, con la richiesta di convocare la competente commissione consiliare regionale alla presenza dei vertici della Regione per discutere degli argomenti oggetto della stessa delibera.

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