Dopo avervi raccontato la storia del gattino salvato da due vigilesse, oggi vogliamo condividere con voi un’altra piccola, grande storia di coraggio, attenzione e amore.
Tutto è iniziato con un miagolio. Un suono sottile, ma abbastanza forte da destare l’attenzione di qualcuno. Proveniva da un’auto grigia parcheggiata in zona. Qualcuno si è subito preoccupato e ha iniziato a cercare il proprietario tra i vicini, mosso dalla sensazione che qualcosa non andasse.
Ed effettivamente c’era un gattino. Minuscolo, spaventato, si era infilato nel motore della vettura, trovando lì un rifugio provvisorio. Si era nascosto così bene che, anche con il cofano aperto, nessuno riusciva a vederlo. Ma il suo miagolio, quello sì, continuava a chiedere aiuto.

È allora che entrano in scena Walter My, di Burnoutgomme, e Luigi Muci. Due persone che non si sono tirate indietro. Senza pensarci due volte, hanno deciso di intervenire. Hanno spinto l’auto fino in officina per evitare ogni rischio per il gattino. Nel frattempo, altri ragazzi – attirati forse dalla scena o semplicemente mossi dallo stesso istinto di aiuto – si sono uniti a loro.
Erano tutti lì, sotto il sole, tra il rumore della città e il silenzio che si crea quando le persone si concentrano solo su una cosa: salvare una piccola vita.
Tra caldo, sudore, mani sporche di grasso e mille tentativi, hanno lavorato con pazienza e determinazione. E alla fine, ce l’hanno fatta. Il gattino è stato tratto in salvo, sano e salvo.
E come spesso accade nelle storie più belle, il finale è già scritto: quel gattino aveva già scelto da chi farsi adottare.