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MALTEMPO: PARLANO I CITTADINI

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Il violento acquazzone ha colpito la nostra città con accumuli di pioggia. Una situazione già vista quando si verificano abbondanti precipitazioni, ma che questa volta ha causato seri danni in molte zone.

Strade, rotatorie, piste ciclabile e auto in sosta sono finite sott’acqua.

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Maltempo, Falangone: “Sono vicino a famiglie e negozianti che hanno subito danni”

“Sono vicino alle famiglie e ai negozianti neretini che in queste ore hanno subito danni a causa degli allagamenti. Quando accadono questi eventi servono a ben poco gli slogan e i selfie di questi anni. Rimangono i danni, centro urbano e marine allagate e persone con gli stivali e le scope per strada a salvare il salvabile. Per quanto ancora dovremo sopportare tutto questo?”.

Con un post sulla sua pagina Facebook il candidato sindaco Carlo Falangone commenta la violenta ondata di maltempo che ha colpito Nardò, allagando le strade del centro urbano e causando danni ad auto, abitazioni e attività commerciali.

“Abbiamo davanti ai nostri occhi la superficialità e l’improvvisazione con cui è stata amministrata la nostra città in questi cinque anni. No, non sto facendo campagna elettorale, sto riportando i fatti. Da ormai quattro anni questa amministrazione ha eliminato il Centro di Emergenza Pubblica (CEP), distaccamento di Protezione Civile di Nardò, che negli anni passati garantiva un pronto intervento anche per affrontare situazioni di pericolo (come chi è rimasto bloccato con la propria auto dentro la valanga di acqua).
Quasi un anno fa questa amministrazione perdeva un’occasione storica per finanziare opere contro il dissesto idrogeologico, per prevenire episodi come quelli di questi mesi. Alla nostra città sarebbero spettati 5 milioni di euro.

E in questi cinque anni, chi vive a Nardò lo sa, sono stati eliminati tante piantumazioni e spazi utili per l’assorbimento delle acque piovane che hanno determinato una trasformazione del territorio che non può che peggiorare il modo in cui la città risponde a determinati fenomeni atmosferici” continua Falangone.

Per il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra “la verità è che questa amministrazione non solo è incapace di programmare e fare scelte che rispondano alle vere esigenze dei cittadini, ma dimostra tutta la sua impreparazione per gestire le emergenze che una città grande come la nostra può vivere”. A tal proposito come esempio Falangone ricorda la scelta di un capannone industriale per la somministrazione dei vaccini.

“In questi cinque anni sono state preferite opere “vistose”, lasciando al palo opere strutturali che potessero venire incontro a quelli che sono i veri problemi del nostro territorio. Quello che sta avvenendo ne è la dimostrazione. Davanti a tutto ciò c’è chi risponderà con l’ennesimo selfie o l’ennesima offesa. La buona politica è un’altra cosa. La buona politica programma e realizza opere che servono alla città. La buona politica pensa a come ripensare l’assetto urbano per rispondere ai cambiamenti climatici e non al prossimo mega-manifesto. La buona politica non offende e divide ma risponde con i fatti concreti ai problemi dei cittadini. Lo ripeto ancora: per quanto dovremo sopportare tutto questo? Il 3 e 4 ottobre voltiamo pagina” conclude.

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Strade chiuse al traffico dai cittadini, livello d’acqua oltre i trenta centimetri in decine di strade del centro urbano, tombini ANCORA CHIUSI e intasati, auto in panne quasi sommerse, intere famiglie che da oltre un’ora sono in strada con stivali, scope e oggetti di fortuna per tentare di far defluire l’acqua e svuotare garage, magazzini e negozi ormai allagati. Protezione Civile ormai inesistente da tre anni e vigili urbani non in grado numericamente di gestire emergenze simili.

Siamo nella Città dove ci si presta milioni di euro per realizzare piste ciclabili morte e non si programmano interventi di manutenzione ordinaria delle condotte di fogna bianca, non si combatte il sempre più serio rischio idrogeologico e si lasciano abbandonate a se stesse migliaia di persone. Tutto ciò accade per una pioggia torrenziale durata un’ora e già preannunciata da DUE GIORNI dalla Protezione Civile regionale.

Avevamo l’occasione A MARZO SCORSO di non assistere più a questi datati e dannosi fenomeni. Un’occasione storica che altri Comuni hanno colto al volo, aggiudicandosi corposi finanziamenti contro il dissesto idrogeologico stanziati dal Ministero dell’Interno per un importo complessivo pari a 1.849.343.190,12 euro. Fondi per i quali i Comuni potevano fare richiesta presentando la loro istanza entro il 15 Settembre dello scorso anno. Ed infatti così è stato per decine e decine di amministrazioni italiane che governano con responsabilità e amore il proprio territorio. Non per il Comune di Nardò, evidentemente (a cui sarebbero spettati 5 MILIONI DI EURO), che non ha neppure partecipato a questa occasione quasi irripetibile per il nostro territorio, che, come altri, è chiamato a combattere da qui ai prossimi vent’anni i cambiamenti climatici.

Dov’è il Sindaco più bugiardo che questa città ricordi? Dove sono i suoi fedeli assessori? Dove si nascondo?

Fatevelo adesso un selfie. Ma non nelle stanze di palazzo. Per strada, tra la disperazione dei neretini!

Lorenzo Siciliano

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Un comune ben amministrato lo si vede quando c’è da fronteggiare un’emergenza.

A Nardò ogni pioggia diventa un’emergenza. A cosa servono gli idrovolanti se poi la fogna bianca non regge un acquazzone? O le piste ciclabili, se un temporale è sufficiente a rendere le strade fiumi in piena? Eccezionale o no, la bomba d’acqua era ampiamente prevista, lo sapeva ogni cittadino che guarda le previsioni meteo. Tranne il primo cittadino, evidentemente. E a pagare per l’incuria sarà chi si è visto casa, negozi e garage allagati perché a Nardò si fanno i tori in ferro, ma non si puliscono i tombini. Anzi, la rivoluzione asfaltatrice ha coperto pure quelli.

Stefania Ronzino

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Una città che non viene avvisata in tempo dell’allerta di colore giallo diramata dalla protezione civile, un’amministrazione comunale che non provvede ad attivare le necessarie misure di sicurezza allertando tutte le unità preposte ai servizi connessi, una città con un territorio vastissimo che non ha la sua struttura di protezione civile, un territorio agricolo devastato e violentato da opere invasive ed inutili tanto da registrare nelle periferie più prossime al centro urbano l’assenza di suoli permeabili in grado di contenere la corsa dell’acqua piovana sulle grandi distese e strade urbane asfaltate non può in caso di eventi atmosferici eccezionali pensare di rimanere indenne da inimmaginabili disastri ed incalcolabili danni.

Rino Dell’Anna

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Signor Sindaco Pippi Mellone le riporto un tratto del video dell’allagamento di casa mia in via luigi Einaudi. Nonostante le insistenti lamentele e il chiedere aiuto non abbiamo mai ricevuto nulla. Tombini della fognatura sporchissimi. La priorità è quella di provvedere alla manutenzione di alcune strade per evitare questi enormi disagi che si vengono a creare e non di modernizzare il centro storico, spendere soldi a piste ciclabili e quant’altro. Chiediamo di risolvere la situazione quanto prima perché non possiamo sempre buttare mobile e vivere nell’ incubo quando arrivano anche piccole gocce di acqua. Per questo a voi tutti vi dico di mettervi una mano sul cuore e di fare qualcosa di concreto per non far succedere più questi disastri.

post in aggiornamento

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