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“CASTELLINO, LA FERITA DELLA CITTÀ STA PER CHIUDERSI”

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“Su Castellino si continua ad avere un atteggiamento superficiale e scorretto, quando al contrario servirebbero serietà e attenti approfondimenti”. Torna a parlare di Castellino l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio per chiarire lo “stato dell’arte” sulla ex discarica, annunciando la fine del piano di caratterizzazione e stigmatizzando le mistificazioni di questi giorni su una vicenda antica e annosa.

“È diventato stucchevole – prosegue – leggere che la Regione non si stia prodigando per la definitiva chiusura del sito o che il Comune non abbia partecipato a bandi che ne avrebbero consentito la messa in sicurezza. Lo ribadisco ancora una volta ai cittadini, anche a chi non vuole comprendere o parla in malafede: l’avviso pubblico su risorse del Por Puglia Fesr 2014-2020 “Interventi di bonifica delle aree inquinate” ha come presupposto fondamentale il fatto che si tratti di “aree inquinate” e questo può essere accertato solo attraverso il piano di caratterizzazione, lo strumento previsto dalla legge per ricostruire i fenomeni di contaminazione di suolo e acque e ottenere così le informazioni di base a supporto della messa in sicurezza e della eventuale bonifica definitiva. Secondo la legge, dunque, solo il piano di caratterizzazione può dirci se un’area è inquinata o meno. Le contaminazioni di nichel rilevate finora nella falda di Castellino sono presenti, purtroppo, in larga parte della falda del Salento e solo a seguito delle fasi di caratterizzazione si potrà dire se la presenza di nichel in quella zona è dovuta alla discarica.

Non solo, l’avviso riguarda interventi su aree pubbliche (e non è il caso di Castellino) e interventi in danno su aree private. Quest’ultimo caso fa riferimento, ai sensi del T.U.A., all’ipotesi che il soggetto responsabile non provveda alla bonifica, non sia individuabile e non provveda alcun altro soggetto interessato. Con nota del 3 novembre 2017 il dirigente della sezione Ciclo dei Rifiuti e Bonifiche della Regione Puglia Giovanni Scannicchio, che avevamo comunque interpellato sul caso di Castellino, ha risposto testualmente “che ai fini della candidatura, codesta Amministrazione solo in caso di inadempienza potrà proporsi in sostituzione del soggetto responsabile o di altro soggetto interessato valutando, sulla scorta dei dati ambientali in possesso, la tipologia più intervento più idonea”. Quindi i fondi di questo bando non potevano essere utilizzati per la chiusura di Castellino.

Per essere ancora più chiari, se il piano ci dirà che Castellino inquina, intimeremo a Mediterranea Castelnuovo 2 di provvedere alla bonifica. Solo allora, qualora la società non dovesse farlo, il Comune sarà titolato ad intervenire “in danno” e a sfruttare eventualmente altre opportunità come quella del bando in questione. Fermo restando che la Regione ha già detto che si farà carico semmai dei costi necessari.

Mi preme informare chi ha davvero a cuore le sorti della città che martedì prossimo ci sarà l’ultimo prelievo previsto dal programma del piano di caratterizzazione e qualche giorno dopo l’assessore Stea e il dirigente Scannicchio saranno a Castellino per fare il punto della situazione. Un altro segnale che arriva da questa amministrazione regionale – che ha l’inequivocabile merito di aver dato il via a un piano di caratterizzazione atteso undici anni – verso la chiusura definitiva del capitolo Castellino, una ferita ancora aperta della città”.

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