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LA CERIMONIA DELLA CONSEGNA DEL LABARO STORICO DEL LIONS CLUB NARDÒ

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Per certi aspetti commovente l’ingresso del nostro labaro nel Museo della Città e del Territorio, come una nave o un treno che abbiano smesso le loro corse e palpitano ancora del loro carico umano. Ha trovato posto in una teca, realizzata ad hoc dall’artista neretino Daniele Dell’Angelo Custode, il labaro del Lions Club Nardò con i suoi cinquantaquattro anni portati egregiamente e ricco di patches, riconoscimenti lionistici per l’impegno sociale profuso nelle varie attività dai suoi soci. Adesso è collocato, nella sua teca, in esposizione nel Museo della Città e del Territorio, al primo piano del Municipio.

Al tavolo di rappresentanza il Sindaco di Nardò, Avv. Pippi Mellone, la Presidente del Lions Club Nardò, Sen. Prof.ssa Maria Rosaria Manieri, il PDG Ing. Francesco Antico, la Presidente Leo, Carlotta Rizzello e il Cerimoniere, Tonino Musca.

Faceva seguito all’Inno Europeo e quello Nazionale la lettura dell’Etica lionistica seguita dal tocco di campana della Presidente che dava il via alla manifestazione col ringraziamento al Sindaco per l’accoglimento del labaro Lions, a significare lo stretto rapporto dell’Autorità civile con l’associazionismo cittadino, espressione della vita stessa della Città, espressa tramite l’impegno dei Soci nell’attuazione dei Progetti.

Il labaro è simbolo, punto di raccolta e riferimento di varie personalità della vita cittadina, ricche di valori antichi ma quanto mai necessari nell’attualità, come l’amicizia, la tolleranza, la solidarietà, lo scambio delle idee.

E’ emblema del passato che bisogna senz’altro conoscere e ricordare per poter costruire il futuro, che solo da quella consapevolezza può trarre fiducia per la costruzione di un mondo migliore, più solidale ed umano.

Attività e service di rilevanza internazionale e territoriale hanno sempre impegnato il nostro Club: Un poster per la Pace, in cui i nostri adolescenti disegnano la Pace per poterla essi stessi conoscere e farsene portatori, e che lo scorso anno ha ottenuto un 2° Premio a livello distrettuale; il progetto Martina per la prevenzione dei tumori, con incontri nelle scuole tenuti da medici specialisti; il progetto Viva Sofia, brevi corsi di pronto soccorso per la disostruzione delle vie aeree; educazione stradale, scambi giovanili.

In ambito locale, la collaborazione con la Caritas, l’impegno assunto da anni dal Club, e da esso voluto, con il Centro Diurno Persone Down, unico nella sua struttura in provincia di Lecce, che accoglie, sotto lo sguardo di specifiche figure professionali, ragazzi e ragazze con sindrome Down, affinché possano acquisire il massimo di autonomia.

Notevole anche l’impegno nella salvaguardia del patrimonio artistico locale, dal restauro dell’edicola votiva di via Lata della Madonna galattofora, al tour virtuale della chiesetta di San Lorenzo, una delle tante chiesette sparse nel territorio neretino, spesso oscure ai più. Progetto questo realizzato con il Liceo Scientifico nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.

L’ormai più che cinquantenaria storia del labaro lionistico neretino, sorse infatti nel lontano 1964, vide l’alternarsi di presidenti e soci fondatori fra i più illustri nomi locali che l’instancabile ed operoso Segretario Salvatore Adamo ha fatto scorrere in video, suscitando sentimenti nostalgici ed evocativi.

Germinarono dal Club Neretino, Casarano, Gallipoli e, nel 2017, il Club Puglia dei patrimoni e dei Cittadini. Il Club è gemellato, inoltre, con i Club Conversano, Bari Host, Malalbergo Lyda Borelli, Bari Bona Sforza.

L’attuazione della serata è stato peraltro il risultato di collaborazione sinergica, in primis del 2° vicepresidente Nino Fedele, tramite prezioso fra il Club e l’Autorità cittadina, il consigliere Sergio Rollo che ha disegnato la teca, elaborato locandine e inviti e curato la collocazione nel Museo della Città e del territorio, il lavoro generoso del cerimoniere Tonino Musca e il tesoriere Carlo De Pace oltre che l’insostituibile Salvatore Adamo.

Il Sindaco riconosce, in tutto quello che è stato detto, il valore del Lions Club Nardò, ne prende carico morale, fiero di aver accolto questa iniziativa che va ad onore della Città, proprio nel raccordo Passato-Futuro come cinghia di trasmissione di valori alle nuove generazioni e segno distintivo della comune identità. Rivolge un caloroso saluto al ricco parterre di convenuti costituito da Soci, famiglie di Presidenti e Soci fondatori, ospiti graditi.

L’intervento del PDG, Ing. Francesco Antico, travalica i confini del lionismo nazionale e rievoca la figura di Melvin Jones, il medico che nel 1917 istituì il Lions Club International col simbolo dei due leoni i cui profili rivolti a sinistra e a destra indicano il passato e il futuro. L’uno monito e ricordo di ciò che è stato, l’altro rivolto al futuro per poter andare avanti e costruire un futuro migliore. Sorprendente e bene accetta la proposta del PDG di voler intitolare una piazza o una strada a questo personaggio ormai mitico, i cui meriti sono racchiusi nella targa che porta il suo nome e di cui vengono insigniti, per opere sociali e culturali altamente meritorie, donne e uomini degni di tale riconoscimento. Fra essi degni di menzione due neretini illustri, Luigi Maria Personè e Pantaleo Ingusci

La Presidente dona al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale il guidoncino del Club e il libro del cinquantenario Lions, oltre al CD “l’albero delle grazie”, recupero delle musiche neretine del ‘500 e ‘600, effettuato dal Maestro Francesco Libetta.

Dona altresì al PDG Ing. Francesco Antico una targa ricordo del suo trascorso mandato con l’auspicio che l’armonia citata nel suo motto (“We serve in Friendship for Harmony”) sussista sempre nel nostro club per una società in continua evoluzione che necessita di cooperazione di forze.

Il concerto di chitarre del duo Riga, G. Lubello e R. Calogiuri, ha chiuso la cerimonia con l’esecuzione di brani sublimi quali Polonaise n. 3 di M. Giuliani, Milonga di J. Cardoso, Lo que vendrà – Adios nonino – Primavera portena di A. Piazzolla.

Un raffinato cocktail offerto dal Bar Desideria di Roberto e Stefania, ha creato un ulteriore momento di cordialità fra i convenuti, senz’altro emozionati per l’attenzione rivolta dalle Autorità civiche al nostro Club la cui storia s’intreccia, per più di mezzo secolo, con la stessa storia della Città.

Professoressa Antonietta Orrico

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